sabato 22 settembre 2012

Bike Festival Riva del Garda 2011

di Alberto Adilo Di Lorenzo
 

Bike Festival - Riva del Garda
Questa è vera bike-festa


 
C’è un po di autostrada da fare, ma lasciato il casello, raggiungere questa meta, trovarsi di fronte ad un’ immagine come questa fa dimenticare istantaneamente le ore passate alla guida.



Ci si sente nel paese dei balocchi e ci si domanda se sia tutto vero. Si è vero.



Qui succede tutto quello che puo’ succedere di stupefacente del fantastico mondo della bicicletta. Qui c’è tutta l’ultima tecnologia. La puoi vedere, selezionare, toccare, provare. Tutto quello che vuoi, come vuoi. Le vetrine sembrano gioiellerie, i componenti catturano gli sguardi per la loro bellezza. Fortunatamente molti mostrano e non vendono, sarebbe difficile, troppo difficile resistere.

Ogni fabbricante mette a disposizione mezzi, accessori e tecnici. Puoi fare domande e spesso ottenere risposte direttamente da chi progetta e realizza. E’ srepitoso.




La 29er race in carbonio della On One me la porterei a casa. Ma neanche loro vendono.



All'interno dell'area espositiva si trovano i locali dove si ritirano i pacchi gara e i pettorali per la Rocky Mountain Marathon del giorno dopo. E' bene espletare al piu'presto le formalità, date le distrazioni ci si potrebbe dimenticare.





Nessun pagamento per le prove, solo commenti sulle sensazioni durante i test. Succede qui a Riva del Garda, al Bike Festival. Purtroppo succede solo qui e non siamo noi italiani a organizzarlo. Sono i tedeschi. Potranno avere tanti difetti, ma certamente non quello della mancanza di cultura della bicicletta. Anzi, ci danno piu’giri.



Non è tutto. Si puo godere delle performances dei piu’ bravi acrobati della varie specialità di questo sport. La meraviglia si legge in ogni sguardo, i ragazzi volano a molti metri d'altezza con naturalezza. Sembra facile, sembra possibile per tutti, ma non lo è. Le gare a cinque si susseguono. Una moto lancia bikers che compiono altri tipi di evoluzioni. Inutile cercare di trasmettere le emozioni. Un unico suggerimento: cercate di non perdere la prossima edizione.




Un team di massaggiatrici austriache mi invitano a sedermi su uno sgabello, seguono quindici minuti di relax inaspettato. Lo spettacolo non dovrebbe mai finire.

Io arrivo il giorno prima della maratona, di venerdi nel primo pomeriggio. Troppo tardi, un battito d’ali ed è già sera.

Il tuffo tra gli stand è tutto in apnea. Guardo, tocco, chiedo, fotografo, filmo, mi abbuffo di immagini che cerco di memorizzare, fino all’imbrunire. Poi gli stand chiudono, si coprono. Cominciano gli spettacoli notturni, le gare sul pistino illuminato.

Ma mi aspetta una giornata intensa mi conviene provare a dormire.

 


Questi ragazzi in azione sono stupendi: